Etichette: Ettore e Baldo # postato da Max @ sabato, novembre 01, 2008 0 Commenti
Una buona parte della banda di Balloons sarà presente a Lucca Comics truth about enzyte 2008 questo sabato primo novembre. Odorose di cellulosa, arrivano le prime copie di "Inkspinster" di Deco. Ho scritto l'introduzione e non posso esimermi dall'assumere anche le vesti del commesso di libreria allo stand della Grrrzetic, vicino all'editrice Silvana Ghersetti.
Con noi ci saranno anche alcuni degli autori di Strrrippit (troverete ancora alcune copie al bancone): Sauro Ciantini, Lido Contemori, Giuseppe Scapigliati, e Umberto Randoli collaboratore di Balloons (cercheremo di trattenerlo e sorreggerlo, un topo da fumetteria come lui in una fiera così soffre della sindrome di Stendhal aggravata da complicazioni consumistiche).
Siamo allo stand E161. Oppure immersi nel caos, sono tante le novità editoriali anche per le comic strip.
Etichette: Inkspinster, novità editoriali, segnalazioni # postato da Max @ venerdì, ottobre 31, 2008 0 Commenti
Gummer Street di Phil Krohn prende in giro la tristezza umana. Può sembrare atroce ma è anche un modo di esorcizzare la malinconia. L'ambientazione e i caratteri dei protagonisti, così, a prima vista, parrebbero deprimenti per il lettore, specie se le attese sono quelle di frizzi e lazzi. In realtà la miscela di sentimenti e ironia è amabile, l'umorismo c'è, anche se amarissimo. E c'è anche tanta poesia, umanità, compassione. La serie è durata poco. Eppure ha conquistato vari cuori. Un successo tutto italiano perché sulla sterminata scena americana non è rimasta traccia in nessuna antologia e vani ora sono gli sforzi, con l'era di internet, nel cercare tracce con i motori di ricerca. Succede, anche nella musica (chi ha qualche anno in avanzo ricorderà ad esempio che i Genesis popolarissimi da noi erano sconosciuti sul mercato anglosassone, per non menzionare il caso dei Van Der Graaf Generator). Capita anche in altre arti che a volte, per contorti meccanismi di passaparola, un'opera sia amata in una sola nazione. E spesso abbiamo un libro, un disco, un posto che abbiamo amato quasi da soli. Krohn disegna con un minimalismo molto simile a quello di Johnny Hart (B.C.) e Brant Parker ('The Wizard of Id', 'Crock', 'Out of Bounds' ). Una palazzina banale, minuta, popolare, semplice come una caverna. Talvolta assistiamo a dialoghi dalle finestre, luci accese o spente raccontano tutto. Sopra un terrazzo dove sperdersi, con un cielo stellato, in riflessioni alla "chi siamo, dove andiamo, da dove veniamo". L'ingresso con tre scalini dove sedersi, altro topos dei quartieri popolari. Avete mai visto un film dove la gente si accomoda davanti alle case dei ricchi? Muri appena tratteggiati delle strade, angoli dove incrociare le vicende, bidoni della spazzatura, antenne, comignoli. Un bar biliardo. Interni poveri con l'immancabile TV. La striscia vive della forte caratterizzazione dei personaggi. Non troppo sfaccettati - qualche cliché ben noto - ma capaci di far entrare nei meccanismi del teatrino presto. Un cast di delusi, depressi, inconsapevoli di essere dimenticati.
Harold, il poliziotto di quartiere è senza coraggio, rappresenta solo l'ordine ma non sa mantenerlo, né ha la forza di farsi rispettare. Stanco, solitario, maltrattato dal maltempo, sta giù in strada a prendere freddo.
Ci sono poi i due bulli di quartiere, sfaccendati, passano le giornate a giocare a biliardo ma spesso Pops, il gestore dall' eterno sigaro in bocca, li butta fuori dal bar perché non ha hanno da pagarsi l'inedia. E allora ci sono i muri dove appoggiarsi e tentare di sembrare dei duri molestando i più deboli.
Web è un presunto scrittore, poeta, musicista e filosofo. Pretenzioso e ignorante quanto privo di talento, ossessionato dal suo ego. È un fallito ma ama credere di essere un incompreso. L'emblema della presunzione e dell'inconsapevolezza.
Sotto l'originale di Gummer Street del piccolo museo Balloons.
Piccola diversione sul problema della conversione linguistica delle strip. Qualche volta la traduzione è un po' troppo alla lettera, come nella striscia sotto. Il caso è "interesting". "Oh dear" è un'espressione cadenzata tipica delle vecchie generazioni, molto vicina al "My God" o "Dio mio" nostrano, tirata fuori davanti ad accadimenti sconvolgenti. In italiano suona un po' strano quel "O caro" ripetuto più volte.
Le tavole sono state pubblicate negli anni '70 su Eureka, allora diretto da Luciano Secchi. Con passione e probabilmente contro ogni aspirazione commerciale Secchi mise assieme una raccolta nel 1974 nella collana Eureka Pocket - Editoriale Corno - dal titolo "Fantasticherie e realtà di Gummer Street". Il volumetto tascabile può ancora essere reperito nelle bancarelle dell'usato o su Ebay. L'introduzione, scritta davvero con affetto, è firmata da Maria Grazia Perini, traduttrice anche dei testi.
Etichette: articoli, storia, strisce e autori # postato da Max @ mercoledì, ottobre 29, 2008 0 Commenti Inkspinster © Deco 2oo1-2oo8 E' vietata la riproduzione senza il consenso dell'autrice Etichette: Inkspinster # postato da Deco @ martedì, ottobre 28, 2008 2 Commenti
Abbiamo una striscia che porta il numero 002 e dalla legnosità del testo si intuisce. Etichette: Palmiro # postato da Sauro Ciantini @ lunedì, ottobre 27, 2008 2 Commenti
Esce il libro di Deco. Gli appassionati di Inkspinster saranno finalmente contenti. Invocato tante volte arriva l'oggetto dei loro desideri. Sarà oltre le aspettative: è più di una raccolta di strisce della zitella.
Riflessioni acuminate, dialoghi squinternati e commenti atroci, nessuno sta zitto in questo teatrino dai quadretti infiocchettati: papere, topi e altro bestiario, personaggi celebri e anonime spalle, ognuno ha da dire la sua, i protagonisti e le infinite comparse inaspettate, ma soprattutto la stessa autrice. Le tavole sono raccolte in un abbecedario, ogni capitolo è aperto da una lettera disegnata che richiama il titolo della prima striscia successiva e il tema delle altre.
Uno sguardo alle pagine? Giusto per rendersi conto dell'aria che tira? Eccone una.
La prima possibilità per avere tra le mani il libro è Lucca Comics dove la editrice Grrrzetic sarà presente con uno stand. Altrimenti potete cominciare a ossessionare la vostra fumetteria o libreria. Tutte le coordinate per prenotarlo - questa è un'anteprima, il volume deve ancora arrivare ai distributori - sono riportate sotto. Potete ordinare il libro anche all'editore.
[ Deco * INKSPINSTER * 208 pp, b/n e col , ISBN 978-88-95287-07-2, € 15, Grrrzetic Editrice, vico valoria 40 r - 16123 Genova, www.grrrzetic.com - info@grrrzetic.com. Distribuito da Alastor, Pan Distribuzione, NdA e Del Porto Diffusione Libraria ] Etichette: Inkspinster, novità editoriali, segnalazioni # postato da Max @ venerdì, ottobre 24, 2008 9 Commenti
Linus.net, il sito del omonimo periodico, ha assunto da qualche mese la forma di un blog. Un assaggio di strisce per ogni uscita mensile viene offerto ai commenti dei lettori. È una linea editoriale curiosa, atipica. Di norma le riviste hanno una versione web più tradizionale nella modalità del sito vetrina a sostegno della pubblicazione cartacea.
Etichette: articoli, novità editoriali, segnalazioni # postato da Max @ mercoledì, ottobre 22, 2008 2 Commenti Inkspinster © Deco 2oo1-2oo8 E' vietata la riproduzione senza il consenso dell'autrice Etichette: Inkspinster # postato da Deco @ martedì, ottobre 21, 2008 3 Commenti
Etichette: Palmiro # postato da Sauro Ciantini @ lunedì, ottobre 20, 2008 1 Commenti Questa settimana su Balloons sono mancati due appuntamenti con le strisce di Ditò e Stefano Milani, fuori in giro e di testa, fate voi chi. In compensazione, come fanno i giornali allegando raccolte di fumetti, vi impacchettiamo con cellophane web un racconto breve. Del resto un magazine di strisce come il nostro non può regalare come gadget che qualcosa di diverso dal fumetto. Una connessione comunque c'è: "L'ultima estate" è un lavoro di due disegnatori, Sauro Ciantini e Massimo Cavezzali. Serissimi, pur mantenendo nello stile un immarcescibile filo di umorismo e ironia, i due non sono nuovi al racconto giallo. Hanno già pubblicato lo scorso anno "Una busta per Grace" e, sempre per l'editore Neftasia, è attesa l'uscita del secondo libro "La collana di pulcini d'oro".
Etichette: novità editoriali # postato da Max @ domenica, ottobre 19, 2008 2 Commenti Questa volta l'addio sembra definitivo. Berkeley Breathed annuncia la fine di Opus, il pinguino dal becco immenso protagonista di Bloom County. Forse sarebbe meglio dire la sparizione e tra poco capirete perché. La serie è stata molto popolare anche in Italia negli anni '80, pubblicata su Linus e in una piccola raccolta da Rizzoli - Milano libri nel 1988.
Riassunto delle puntate precedenti per chi non conosce l'autore e le vicende editoriali della sua striscia. Il momento di massimo fulgore arriva nel 1987 quando Breathed vince il Pulitzer come fumetto "editorial". Bloom County partita come strip di fantasticherie e gag con il tempo aveva miscelato anche satira acuminata, sociale e politica. I personaggi intervenivano nella vita comune, fondavano immaginari partiti politici e partecipavano alle elezioni, si facevano beffe di gente come Donald Trump, lottavano contro multinazionali come l'IBM. Tutto questo senza perdere mai le ambientazioni intime e surreali, le storie sghembe con alieni e vicini strambi.
Alla fine del 1989 il primo commiato. Breathed perde la pazienza per le limitazioni continue date dai quotidiani e dai syndicate, con strip giornaliere dai quadretti ridotti alle dimensioni di francobolli. Chiude la serie. Anzi, la trasforma in un'altra che esisterà solo nel formato grande delle pagine domenicali. Dura poco. Outland, come a suo tempo Bloom County, picchia senza pietà, scarrozza fuori dal politically correct con facilità e spesso perde la pubblicazione nei quotidiani. Ancora una volta Breathed interseca le vicende editoriali con quelle dei suoi personaggi. Uno ad uno abbandonano la scena, per nuove attività: Oliver il genio del pc diventando ricco con le azioni della Microsquash (provate a indovinare il nuovo bersaglio arrivato sulla scena del business informatico), Dallas l'avvocato macho e perdente fa outing e va a vivere con uno degli omosessuali di Doonesbury. Persino la blatta Milquetoast, esilarante convivente del pinguino, trova collocazione come "computer bug". Ultima tavola con scena finale struggente: Opus raggiunge la mamma nell'artico e manda una cartolina allo stralunato amico Bill il gatto. 1995, Outland chiude.
Per molti anni la band di Opus rimane nel firmamento delle migliori comic strip. Disegno raffinatissimo, umorismo e poesia, satira, una delle nostre preferite se ci si limita a contarle con le dita di una mano. Un ricordo da rivisitare: raccolte splendide negli scaffali, periodicamente riproposte dagli editori. Berkeley Breathed si dedica a pubblicare eleganti libri per l'infanzia, l'altra sua grande passione di sempre. Alla fine del 2003 il ritorno inaspettato, questa volta targata semplicemente Opus. Alle condizioni dettate dall'autore che desidera spazi grandi per esaltare il disegno. Per capirci: su carta la riproduzione reale della tavola domenicale qui sotto è di 30 cm di altezza per 20 di larghezza, in un'area del genere ci stanno comodamente sei strisce del tipo giornaliero. L'abbiamo scelta per la divertente presa in giro della indifferenza delle nuove generazioni alla tradizione della stampa quotidiana. Opus chiede la sottoscrizione per il suo giornale (ha spesso vestito i panni del giornalista di cronaca, ma anche l'umile ruolo di chi raccoglieva assurde e spassose piccole inserzioni). Il ragazzo con un Mac sulla panchina gli chiede cos'è. Spiega Opus con toni epici: il giornale difende la libertà, contro la tirannia del governo. Sì, ma cos'è? Carta, risponde candido Opus. Sembra un Kleenex croccante, risponde ignaro il giovane.
A questo punto avete tutto per capire le dichiarazioni di Breathed riportate dal Washington Post, da diversi giornali web e riprese in Italia da Afnews.
Lo stile della chiusura preannunciata? In perfetta coerenza con la storia della striscia. Breathed ha aperto un concorso tra i lettori per immaginare dove finirà Opus. Si vince una donazione di 10.000 dollari per un ente di protezione di cani e gatti. Le tracce, gli indizi sono disseminati negli archivi delle ultime tavole. Il pinguino ha scelto con saggezza, dice Breathed. Ciao Opus. Etichette: articoli, personaggi, storia, strisce e autori # postato da Max @ venerdì, ottobre 17, 2008 2 Commenti Un altro post su Happy New Year e Mattia Burattin? Beh, questa è una rettifica del dialogo con l'autore. Abbiamo, come si usa dire, fatto un po' di casino sottoponendolo a domande in due, Mattia ci ha messo del suo rispondendo in tempi diversi. Questo post è una continuazione e correzione di quello dedicato alla nascita della striscia.
Prima rettifica: avevamo chiesto perché mai nelle mail di distribuzione della strip scrivesse la frase "this is not a funny strip - you are not supposed to laugh". Il discorso poi si è spostato sui termini adoperati in inglese per definire una striscia. Umberto Randoli gli ha fatto notare: In realtà credo che la striscia sia proprio la "comic strip" Per il fumetto in genere si usa comic.Il termine cartoon in genere l'ho visto utilizzato solo per gli Editorial Cartoons che sono in genere vignette (ma anche strip) con un carattere di attualità, diciamo le vignette di Vauro o Giannelli. Se vai sul sito di gocomics vedi che anche loro fanno questa divisione. Su Wikipedia si trova la definizione più corretta di tutte per il genere di fumetto di cui si occupa il nostro blog: "newspaper comic strip". Comunque credo che anche in America non abbiano le idee ben chiare. In ogni caso noi siamo "Balloons - Il blog delle comic strip" e quindi per noi la traduzione di striscia è comic strip. Risposta di Burattin: Mi sa che hai ragione tu. La beffa di questa storia è che dapprincipio anch'io sapevo che comic significava fumetto in generale (strisce comprese, anzi mi pareva appunto che il termine derivasse storicamente proprio da lì) altrimenti non mi sarebbe venuto in mente il gioco di parole che volevo fare. Poi in preda a strani dubbi feci una ricerca e mi convinsi del contrario. Non ricordo che cosa lessi a favore di tale teoria. Insomma, aveva assolutamente ragione Munari: pensare confonde le idee. E io resto con uno slogan che oramai non posso cambiare! Che significa" L'antispam risponde per me"? So che buona parte delle caselle a cui spedisco filtri i miei messaggi: dopotutto la mia operazione ha tutte le caratteristiche dello spam. Un po' mi sento in colpa per l'intasamento che procuro nella posta dei lettori quindi meglio finire.
E se i lettori non ti seguissero con facilità come per HNY? In fondo dedicarsi a un soggetto è come dare un punto di riferimento preciso al proprio pubblico, avere un marchio facilmente identificabile. L'idea di sviluppare una strip magari più complessa come scenario e cast partendo da questa esperienza non ti sfiora? Voglio provare a essere un po' più cattivo: e se mostrassi negli altri generi invece di essere meno "portato"? Dire che qui, con Happy New Year, i lettori mi seguano con facilità mi pare un azzardo! Fino ad ora è la cosa più ostica e repellente che abbia mai sottoposto a un pubblico. Credo sia un fumetto per pochi (e con questo non mi sto dando delle arie: "pochi" non significa "eletti" o "migliori", significa "non tanti"). |